For my italophone friends, here's a review of "A New History of the Humanities" together with other books on the history of the humanities by Andrea Bonaccorsi in Il Sole 24 Ore:
"Un altro eccitante viaggio intellettuale è offerto dal linguista olandese Rens Bod, con una storia comparata nelle principali aree del mondo (Europa, India, Cina), dall’antichità al XX secolo, in linguistica, storiografia, filologia, musicologia, storia dell’arte, logica, retorica e poetica. Bod mostra in modo convincente che sono esistiti fin dalla antichità filoni di indagine umanistica che hanno perseguito la ricerca di leggi generali che governano il funzionamento del linguaggio, dei testi o della storia, in modo del tutto simile alle scienze naturali. In alcuni casi, come nella grammatica universale e nella logica, con enorme successo, in altri casi, come nelle ricorrenti teorie dell’alternanza dei cicli storici, con risultati superati o discutibili. Ma sempre con guadagni importanti dal punto di vista del metodo e delle acquisizioni storiche. Il libro è un importante contributo alla ridefinizione dei rapporti tra humanities e scienze, che faccia superare il vecchio dibattito sulle due culture."
Click here for the full review by Andrea Bonaccorsi.
"Un altro eccitante viaggio intellettuale è offerto dal linguista olandese Rens Bod, con una storia comparata nelle principali aree del mondo (Europa, India, Cina), dall’antichità al XX secolo, in linguistica, storiografia, filologia, musicologia, storia dell’arte, logica, retorica e poetica. Bod mostra in modo convincente che sono esistiti fin dalla antichità filoni di indagine umanistica che hanno perseguito la ricerca di leggi generali che governano il funzionamento del linguaggio, dei testi o della storia, in modo del tutto simile alle scienze naturali. In alcuni casi, come nella grammatica universale e nella logica, con enorme successo, in altri casi, come nelle ricorrenti teorie dell’alternanza dei cicli storici, con risultati superati o discutibili. Ma sempre con guadagni importanti dal punto di vista del metodo e delle acquisizioni storiche. Il libro è un importante contributo alla ridefinizione dei rapporti tra humanities e scienze, che faccia superare il vecchio dibattito sulle due culture."
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